MODENA, CALANCHI E FONDOVALLE PANARO

di Ugo Passerini



Il Fondovalle Panaro si assume la responsabilità di trasformare in pochi chilometri il panorama della Pianura Padana in quello dell’Appennino. Ti appresta a scavalcare crinali importanti dove ci sono cime che si chiamano Cimone ed Abetone prima di scendere in zone dalla cultura completamente diversa.

Lo puoi percorrere per delle raramente scorrevoli strade asfaltate, oppure per degli ardui calanchi una volta solcati da un traffico di enduristi assatanati che ora cercano di passare più inosservati, oppure ancora scegliere una via di mezzo apparentemente insulsa perché in fondo si perde tempo e invece costituisce una intelligente sintesi. Almeno per chi cerca di non annoiarsi per andare da qualche parte, insomma non solo la meta ma anche il viaggio. Che poi è quasi sempre il motivo per cui si mette il culo sulla moto.

Non si tratta della nobile Via Vandelli ma degli umili sterrati che corrono paralleli alla vallata principale e che appena ci si discosta dal piatto dell’industriosa pianura ti portano ad allargare l’orizzonte sul sassoso greto del fiume da una parte e sugli affascinanti sassi di Rocca Malatina dall’altra. Che ti sembra di essere chissà dove. E infatti ci sei. A questo punto della gita sto già godendo, perché volevo proprio fare un giro che mi riportasse alla memoria queste zone tanto belle quanto ormai offuscate nella memoria dei troppi anni trascorsi da quando ci venivo un po’ da endurista e un po’ da canoista.



Non ci sono le lastre di ghiaccio che ho conosciuto con l’improbabile tassellato di una modesta ma divertentissima XR 250, ma riconosco la confluenza dello Scoltenna e sento ancora nei timpani l’acqua del fiume che entrava quando le acque erano ben più alte di ora. E ritrovo già nell’esofago la pressione dei tortelli che seguivano l’uscita con la pagaia. Basta poco che siamo anche noi, molto assortito gruppo che conta mono ben tassellati e bicilindrici completamente stradalizzati con tutti i passaggi intermedi tra i due estremi, con le gambe sotto al tavolino a discettare di questo e di quello. Un pranzo dalla dieta emiliana più rigorosa, ed è tanta la passione e la competenza del mio vicino di tavola, l’espertissimo Claudio, che non posso esimermi dall’ignorare la analisi del mio colesterolo e sterminare la tigella con pesto e parmigiano.



Siamo tetragoni enduristi o semplici mototuristi? In ogni caso tutte e due le categorie hanno stomaci voraci quindi… Per digerire qualche divagazione ombrosa tra il Lago della Ninfa e la mitica Capanna Tassoni, al cui cospetto mi richiamo all’ordine di impegni sempre presi ignorando il rispetto di tempi umani, e saluto la bella compagnia che immagino intenta tra caffè e ammazzacaffè. Mantenetevi così, che possedete il dono della saggezza e questo modo di andare in moto è il futuro.

Un saluto a tutti, e a presto

Ugo Passerini


Anche se con un po' di ritardo posto qui un breve racconto della prima uscita in moto 2014 di Moto & Turismo on/off road, la mia Internet Community dedicata al turismo su strada e fuoristrada.


Questa è come si suol dire "una prima", mai ci eravamo cimentati in una uscita stradale nella penisola sorrentina, inoltre il bravo organizzatore, Sergio Alabiso era al suo primo tour con noi dalla parte di chi fa da guida e si occupa di gestire tutta la parte logistico/organizzativa dell'evento.

Avevo deciso di destinare la mia Caponord RR a questo viaggio, così appena uscita dal letargo invernale, dopo un cambio d'olio, una nuova batteria e un nuovo teleruttore era pronta a partire forte della sua esperienza di oltre 100.000Km all'attivo!

I giorni erano dall'8 all'11 giugno, massimo 20 moto, numero raggiunto in breve tempo ed iscrizioni chiuse, alla voce del dopo, forse anche 10 moto su quelle strade sarebbero bastate, eccome, ma andiamo in ordine....

In pratica il primo giorno viene dedicato al trasferimento per l'albergo, visto che grossomodo si viaggia tutti con 600 e passa km di distanza, si creano due gruppi abbastanza equamente divisi, uno che farà il percorso litoraneo guidato dal sottoscritto ed uno sull'asse Bologna-Firenze.

Si parte da Livorno dopo aver atteso i soliti ritardatari e poi si prende Antonio nei pressi di Grosseto che ci appare con la sua splendida R1150GS anniversario bianca e rossa, è un piacere rivedersi e la partenza è sempre uno dei momenti più belli di un giro, forse addirittura del giro stesso, intendo come animo, come voglia ed aspettative.

Antonio ci propone un percorso alternativo a Castellammare di Stabia facendoci tirare a dritto verso Vietri per poi risalire la penisola sorrentina, fino a lì c'era sembrata una buona idea, ma poi il caotico traffico della costiera ci ha fatto ricredere: pullman in un senso e nell'altro, automobilisti da rinchiudere in un pollaio per l'imbranataggine mostrata nei tornanti, mentre altri totalmente incoscenti nei sorpassi, senza contare capre, pecore e asini allo stato brado che ti trovi improvvisamente di fronte all'uscita di una curva: un delirio!

Inoltre il caldo eccessivo e i motori sempre tra prima e seconda che scaldano a più non posso mettono a dura prova moto e piloti, infatti ben tre moto mostreranno cedimenti non da poco: pompa della benzina Ko, motorino d'avviamento partito e un radiatore la cui temperatura va troppo in zona rossa, tutte e 3 BMW, così nei giorni a venire non si risparmieranno battute ai loro proprietari.

La mia Caponord RR nonostante fossimo in coppia e a pieno carico con circa 107.000 sul tachimetro non ha mostrato il minimo cedimento, un grande grazie al robusto motore Rotax e, devo dire, alle piccole modifiche fatte all'impianto elettrico che ne garantiscono una maggiore affidabilità.

Raggiungiamo l'albergo trovando l'altro gruppo già presente, alcuni di loro volevano infatti fare una breve escursione prevista, per chi voleva, prima di cena, in verità saranno pochissimi a trovare la voglia di rimettersi in moto. L'albergo è una bella struttura che si sviluppa tutta in altezza e con una vista magnifica sul mare sottostante, ci mettiamo a cena verso le 20:30, ottime e abbondanti portate, tante risate e tanti progetti futuri perchè quando si fa un giro si pensa già non al prossimo, ma a quelli dell'anno dopo!

La mattina si parte ad un'ora comoda per il tour del venerdì, Sergio con sua moglie a fare da guida, io subito dietro con la radio collegata a Maurizio che fa da scopa, qualcuno ha le tracce del percorso, compreso il sottoscritto, ma almeno per quanto mi riguarda non si riveleranno tanto precise essendo quindi di scarso aiuto.



Si sale per il monte Faito, in pratica un budello di curve e tornanti con un fondo stradale pessimo, san pietrini misti a terra ed asfalto viscido con frequenti crateri nei peggiori punti, senza contare la solita presenza di capre stazionanti a centro strada che non si vogliono spostare. Onestamente ancora oggi mi chiedo come i presenti con moto stradali non si siano lamentati, invece arrivati alla fine, forse per l'euforia di avercela fatta, erano tutti contenti con un sollievo e dei sorrisi veramente incoraggianti.

Detto questo la salita al Monte Faito regala poi una vista fantastica sul golfo sottostante, non verresti più via da tanto che è bello il panorama, ci fermiamo infatti più del dovuto ed iniziamo a sforare la tabella di marcia, questo però non ci impedisce di fermarci a gustare le favolose brioche con gelato da Gabriele a Vico Equense, da notare l'ospitalità della gente del posto: i vigili ci fermano il traffico per farci parcheggiare in un cortile privato e dopo aver gustato le varie prelibatezze la cremeria ci offre gratuitamente l'assaggio di un dolce, sicuramente un posto dove ritornare!

Di nuovo in moto si riparte verso Sorrento, purtroppo il parcheggio con scarso spazio di manovra ed il traffico che non permette nemmeno alle moto di soffermarci fa si che Sergio si allontani piano piano senza aspettare tutto il gruppo, quando riesco a raggiungerlo per farlo rallentare non riesco più a collegarmi con Maurizio, eppure erano pochi km, tiene lo squelch al massimo, dice va bene così, bonta sua, che dire!

E' l'inizio di un piccolo calvario perchè quando raggiungiamo il parcheggio convenuto ci accorgiamo che mancano almeno metà moto, mi telefona Luca, ha la moto ferma lungo la strada, mi telefona Maurizio incavolatissimo come suo solito per il fatto che ci siamo persi, come se non bastasse vengo a sapere che anche Pasquale ha la moto in panne con il motorino ko, ma almeno a spinta parte.

Il problema più grosso è quindi quello dell'amico Luca, vado in suo soccorso con Sergio mentre il resto del gruppo ed altri che si erano allontanati autonomante si dedicano alla visita di Sorrento, la faccio breve: per Luca pompa benzina rotta, carro attrezzi, cambio in officina e di nuovo con noi la sera in albergo, peccato solo che si perde la perla di Positano. Per Pasquale partenza a spinta tutto il resto della giornata, poi il giorno dopo risolviamo con uno spessore sulle spazzole, infine Maurizio recuperata la serenità ed il resto del gruppo ritorna a condividere con noi questa splendida vacanza.

In un qualche modo anche io e Sergio riusciamo a ritrovarci con il gruppo che si era fermato a pranzo in un locale dove ci propineranno degli ottimi saltinbocca e tranci di pizza, così tutti insieme proseguiamo per Positano, visita dell'incantevole paese, dei suoi vicoli e dei suoi negozi, un thè con granita sulla spiaggia e quindi di nuovo in albergo per una piacevole cena.

Dopo cena insieme a Marco ed altri "volontari" cerchiamo di rimettere in sesto la moto di Pasquale che come se non bastasse aveva il gruppo ottico posteriore ko, magari le luci di posizione riusciamo a sostituirle con dei led, per il motorino risolverà al mattino Pasquale spessorando le spazzole quel tanto che basta per finire il tour.

Il sabato è previsto un altro bel giro che ci porterà attraverso bellissime strade fino alla grotta smeraldo, dopo averla visitata con guida su un barcone puntiamo su un'altra perla della costiera: Amalfi. Il gruppo si gode liberamente il paese passeggiando nei vicoli, poi ripartiamo scollinando un valico e facendo tappa a Vietri, piccoli acquisti ed infine di nuovo in moto verso l'albergo.

La sera altra buona cena, poi facciamo il punto per il giorno dopo, delle tre opzioni di domenica mattina alla fine vince quella di fermarsi al caseificio di Agerola rovesciando il sondaggio che aveva dato per vincente prima della partenza il caseificio di Caserta, così dopo ottimi acquisti di produzione locale ci congediamo dal gruppo che qualcuno, ansioso di tornare a casa, aveva già lasciato di primo mattino.

E' stata una bellssima esperienza, gran divertimento e posti bellissimi, il prossimo tour in programma è un percorso on/off road che ci porterà da Modena all'Abetone, per chi invece desidera solo il nastro d'asfalto pensi già da ora ad uno dei giri stradali più consolidati di M&TOOR, le Dolomiti di settembre!

Un grande grazie a Sergio e sua moglie per la pazienza dimostrata nei confronti di tutti, grazie anche a Claudio per aver seguito la parte amministrativa del tour e a Enrico per gli interventi di assistenza meccanica, le foto sono qui, alle prossime gente!

ALEX